Tenebre italiane by Marco Imarisio

Tenebre italiane by Marco Imarisio

autore:Marco Imarisio [Imarisio, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2023-01-15T00:00:00+00:00


6

Una domenica pomeriggio a Erba

«Guarda che al Coconut è pieno di belle donne, prima o poi dovresti farci un salto.» La definizione è diversa da quella molto più volgare che aveva usato. L’aria strafottente invece è sempre stata la stessa. Primi di settembre del 2007, poco meno di un anno dalla strage. Azouz Marzouk sedeva sulle panchine esterne del Radetzky. In quel locale milanese popolato da agenti di borsa e avvocati in happy hour, faceva la figura del carciofo in un roseto, del parvenu. Era di passaggio in un mondo non suo, mentre aspettava che l’amico Fabrizio Corona si decidesse a uscire di casa. In un panorama di abiti di buon taglio e cravatte pudicamente allentate, lui indossava una camicia rosa aperta sul petto rasato e coperto di catene d’oro, sotto a una giacca gessata a righe larghe. Roba da film di Scorsese, e non da borghese in libera uscita. Tra le mani aveva un pacco di dépliant del Coconut di Eupilio, il locale di un altro dei suoi nuovi meravigliosi amici. Ristorante, pizzeria, discoteca «e sempre tanta figa», sottolineava lui porgendo i volantini a sconosciuti che lo guardavano senza riconoscerlo, come si guarda un insetto strano, una blatta che inspiegabilmente è comparsa sul muro del salotto di casa.

Ci eravamo incontrati per caso, mentre tornavo dal giornale. Lo avevo salutato, e lui aveva ricambiato. Senza sorridere, non lo faceva mai. Recitava la parte del macho che qualcuno aveva deciso di assegnargli, cercando un trapianto impossibile, dalla cronaca nera al mondo dei presunti Vip, una operazione che non può riuscire. Perché poco importa se vittima o carnefice, innocente o colpevole, lo stigma di un fatto di sangue ti rimane sempre addosso, ti lascia attorno un’aura che mette a disagio gli altri. L’idea di trasformarlo in un personaggio da reality show non era stata sua. Così come nulla di quel che era avvenuto dopo la strage dove aveva perso i suoi affetti più cari era stato deciso da lui.

Azouz Marzouk, il marito scampato al massacro di Erba perché assente, ma primo obiettivo dell’odio dei vicini di casa assassini, divenne ben presto un prodotto televisivo. Lo sterminio della sua famiglia fu anche un mezzo per approdare a uno star-system fasullo. Non solo per colpa sua, ma forse non è mai esistita un’altra vicenda di cronaca nera nella quale le vittime sono uscite così presto dalla memoria collettiva. Al centro di tutto, fin dal primo momento, c’era lui, soltanto lui. Chi ebbe l’idea, lo sappiamo. In Tunisia, durante i funerali musulmani del figlio Youssef e della moglie Raffaella, tra le tombe del cimitero di Zaghouan si materializzò Fabrizio Corona, il fotografo del gossip all’epoca sulla cresta dell’onda. Azouz gli aveva promesso di indossare la maglia con il logo della sua agenzia durante la tumulazione dei feretri, oltre all’esclusiva sulle immagini della cerimonia.

Il superstite divenne la notizia. Da allora, il suo ambiente fu definito da Lele Mora, da qualche tronista, da un sottobosco variopinto e in odore di trash, forse consapevole di essere ai suoi ultimi giorni.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.